


La Domenica di buon mattino, quando ancora era buio, andarono nel giardino, dove è stato sepolto Gesù, Maria Maddalena e l’altra Maria. A poca distanza dal sepolcro improvvisamente sono stati spaventati dal teremoto. Ed ecco un angelo del Signore apparve loro. Lo vedono scendere dal cielo, rotolare la grande pietra dalla porta del sepolcro e sedere su di essa.
Le donne osservano con meraviglia il volto dell’angelo. Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve splendente al sole. Anche le sentinelle, che facevano la guardia presso la tomba di Gesù, furono testimoni di questo evvento illuminante. Ma ora, sono sdraiati per terra come se fossero morti, pieni di paura per la presenza dell’angelo. Anche le donne sono spaventate, però all’apparizione celeste guardano con speranza.
Ora l’angelo dice loro: “Non abbiate paura, so che cercate Gesù il crocifisso. Egli non è qui, poichè Egli è risorto, come aveva detto” (Mt 28,5-7).
Il 1 maggio 2011 con la beatificazione di Giovanni Paolo II Benedetto XVI ha ufficialmente accolto lo spirito di Assisi – lo spirito dell’anticristo – e in tal modo ha cacciato dalla Chiesa lo Spirito Santo. Di conseguenza, Dio ha tolto il sacrificio continuo dalla Chiesa apostatica – la Liturgia (cf. Dan. 12, 11; Mt. 24, 15). Tutti i vescovi e i sacerdoti, i quali durante la Messa ricordano il nome di Benedetto XVI, sono in unità con la sua apostasia e perciò celebrano Eucaristia invalidamente!
Quali sentimenti e pensieri hanno riempito il cuore di Pietro quando il venerdì, prima che il gallo cantasse, ha pubblicamente rinnegato Gesù per tre volte giurando di non averLo conosciuto e di non aver nulla a che fare con Lui?! La paura e, inoltre, il rimorso di coscienza di aver tradito il suo Signore lo tormentavano interiormente. Altri apostoli sono in profondo dolore e paura.
Ed ecco la Domenica mattina Maria di Màgdala arriva di corsa, bussa in fretta alla porta e grida: “La tomba è vuota!”. Poco dopo arrivano anche le altre donne e annunciano la stessa cosa.
Pietro e Giovanni però decidono di scoprire personalmente qual’è la verità. Corrono al sepolcro. Simon Pietro entra nella tomba … “Allora entrò anche l’altro discepolo e vide e credette. Non avevano inffatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti. Tutti e due discepoli intanto se ne tornarono di nuovo a casa” (Gv. 20:2-10). Maria invece stava fuori dal sepolcro e piangeva…
Gesù disse: “Avrete forza dallo Spirito Santo e mi sarete testimoni” (Atti 1,8). La condizione dell’accoglienza dello Spirito Santo è il pentimento. “Pentitevi e riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi, infatti, è la promessa e per tutti quelli che sono lontani…” (Atti 2,38-39).
Occorre accogliere lo Spirito Santo sempre di nuovo attraverso il pentimento perenne. Questo significa uscire dalle tenebre del peccato ed entrare nella luce di Dio, dall’inganno nella verità, dalla morte nella vita! Ogni entrata nella luce richiede la rinuncia di sè stesso. Ogni volta che ci pentiamo, entriamo nella presenza di Dio. Lì riconosciamo il nostro peccato e la nostra fede nella forza del sangue di Cristo, nuovamente viene lo Spirito Santo e ci dona la luce e la forza per conoscere e realizzare la volontà di Dio! “Lo Spirito Santo intercede per noi, con gemiti inesprimibili” (Rm. 8,26). Se noi accogliamo lo Spirito Santo nella pienezza, allora, lo spirito del mondo deve lasciare la nostra anima!Per essere testimoni di Cristo noi dobbiamo accogliere la forza dello Spirito Santo.
Quali sentimenti e pensieri hanno riempito i cuori dei discepoli quando lasciarono Gerusalemme e sulla strada verso Émmaus sono stati raggiunti da Gesù, che, tuttavia, non hanno riconosciuto? Gesù per primo ha chiesto loro: “che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino? E perchè siete tristi?” Uno di loro, di nome Clèopa, Gli disse: “Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?” Domandò: “Che cosa?” Gli risposero: “Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte… Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele”. Quindi i discepoli Gli hanno raccontato quello che hanno sentito: delle donne che hanno avuto una visione degli angeli i quali le hanno detto che Egli è vivo. E Gesù disse loro: “Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?”. E cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che Lo riguardavano. I loro cuori ardevano nei loro petti, mentre spiegava loro le Scritture. Poco dopo, si aprirono loro gli occhi e Lo riconobbero allo spezzare del pane, ma Lui sparì dalla loro vista.
“Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato. Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano. E Gesù, avvicinatosi, disse loro: ‘Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato’” (Mt 28, 16-19).
“Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno” (Mc 16,16-18).
E dopo Gesù disse: “Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,20). Gesù era con gli apostoli, ed è anche con noi, ma anche noi dobbiamo essere con Lui. “Gesù è lo stesso ieri, oggi e per sempre” (Eb 13,8). La Sua promessa è efficace anche oggi, ma la condizione è quella di predicare il Vangelo con potenza ed essere pure pronti a dare la propria vita per la sua causa e per quella di Cristo.
Il 27 ottobre 1986, Giovanni Paolo II ha convocato i rappresentanti di vari religioni pagane e le confessioni non cattoliche per un incontro ad Assisi. Ha dato le chiese cattoliche a disposizione dei pagani affinchè loro avessero potuto onorare i demoni. Infine, egli stesso ha tenuto la cosiddetta preghiera per la pace insieme con loro e ha chiuso questo culto dei demoni con la preghiera il “Padre nostro”. Con questo atto Giovanni Paolo II ha degradato il Corpo di Cristo, cioè la Chiesa, a livello del paganesimo demoniaco (culto vudù, sciamanesimo, satanismo). Le parole di Gesù si applicano pienamente al raduno ad Assisi: “Voi avete per padre il diavolo” (Gv. 8, 44). Questo gesto è stato impostato come un precedente.
Il 19 Maggio 2011 è stato reso noto che la Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti ha dato all’elaborazione la cosiddetta “indagine” che sostiene ipocritamente la pedofilia. Ha pagato per questo 1,8 milioni di dollari. Secondo queste indagini la maggior parte dei sacerdoti colpevoli di stupri di bambini non sarebbero pedofili perchè alcuni dei bambini avevano più di 10 anni di età!
Benedetto XVI si è scomunicato dalla Chiesa ed è apostata dal 1 maggio 2011. Ogni cattolico deve separarsi da lui poichè è inammissibile essere cattolico e allo stesso tempo sottomettersi allo spirito di Assisi – lo spirito dell’anticristo – che ha elevato Benedetto XVI all’altare della Chiesa. Così egli ha trascinato in maledizione tutta la Chiesa e ha rimosso il sacrificio quotidiano da essa.
La colpa di Benedetto XVI:
“Infatti non in virtù della Legge fu data ad Abramo, o alla sua discendenza, la promessa di diventare l’erede del mondo, ma in virtù della giustizia che viene dalla fede.”
(15-29 maggio 2011)
Su che cosa si pone l’accento?
L’accento si pone sulla fede. Noi siamo giustificati in virtù della fede e non attraverso la Legge. La Legge in primo luogo convince l’uomo che egli è peccatore e che deve finalmente umiliarsi e attraverso la fede pregare la Divina Misericordia. L’uomo non si salva nè con le proprie forze, nè con solo sforzo di essere buono, umano, nè con la vita secondo le leggi morali e Divine. L’uomo non si salverà senza una fede umile.
Il 1 maggio 2011 lo spirito di Assisi, cioè lo spirito dell’anticristo, è stato beatificato e, quindi, elevato all’altare della Chiesa. Da quel giorno, non solo il Papa Benedetto XVI è incorso nell’anatema di Dio, ma anche è incorsa tutta la Chiesa.
Chiediamo: Che autorità ha oggi nella Chiesa l’apostata Papa Benedetto XVI e la gerarchia apostatica unita a lui?
Onorevoli rappresentanti politici!
Il Patriarcato Cattolico Bizantino ha il dovere di informarvi del cambiamento radicale, il quale ha avuto luogo nella Chiesa Cattolica a causa della cosiddetta beatificazione di Papa Giovanni Paolo II. Con la beatificazione dello spirito di Assisi – lo spirito di apostasia – Papa Benedetto XVI si è scomunicato dalla Chiesa di Cristo. Dal 1 maggio 2011 la Chiesa si trova in stato sedes vacantis. Ciò significa che la Sede Apostolica è vacante e Papa-apostata occupa l’ufficio illegalmente.
“Gesù, rispondendo, disse loro: «Abbiate fede in Dio! In verità vi dico che se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare!”, e non esitasse nel suo cuore, ma credesse che avverrebbe ciò che dice, gli sarà concesso.”
Mar 11, 22-23 (28/9/2025 – 12/10/2025)