Peccato originale e liberazione in Cristo – Parte II

1 agosto 2019

Il mistero del peccato originale può essere compreso solo in relazione alla morte e alla risurrezione di Cristo. La Parola di Dio ci indica due polarità opposte: Adamo e Cristo. Chi dimora in Adamo è nella morte e nella schiavitù. Chi entra nella morte di Cristo ha una nuova vita e una vera libertà.

Siamo nati come figli di Adamo senza la vita di Dio. Se non rinasciamo, ma continuiamo in questo stato di morte spirituale, saremo condannati per sempre. Gesù disse: Dovete rinascere dall’alto. Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito.(Gv 3, 6 ss.). Come possiamo rinascere? Ciò significa accogliere il Signor Gesù nella nostra vita attraverso la metanoia e la fede! “A quanti L’hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio” (Gv 1,12).



Domanda: In che modo agirono Adamo e il secondo Adamo – Cristo?

Risposta: Adamo ha agito da solo, separatamente da Dio. In questo fu la tragedia del Paradiso. Gesù – il secondo Adamo, al contrario, faceva tutto in dipendenza da Dio. Il suo programma era: “Padre, non sia fatta la mia, ma la tua volontà.” (Lc 22,42).

Domanda: Perché la vita di Dio è così pocco manifestata in noi?

Risposta: La ragione è che viviamo ancora secondo la nostra volontà e il nostro intelletto, cioè secondo la nostra anima. Lavoriamo e serviamo nella nostra forza. Non attingiamo la forza da Dio. Un’anima indipendente ostacola la nuova vita; perciò dobbiamo perderla per amore del Signor Gesù. Egli dice: “Chi perderà la propria anima per causa mia e del vangelo, la salverà. (Mc 8, 35).

La persona giuridica:

Dio guarda Adamo e ognuno che proviene da lui come un solo uomo vecchio. Allo stesso modo, Dio guarda Cristo e ognuno che proviene da Lui come un unico uomo nuovo. Quando usiamo il termine “persona giuridica”, qui, si esprime che ognuno di noi che ha accettato Gesù come suo Salvatore e Signore fa parte del Suo Corpo mistico. Tutto ciò che è fatto da capo, riguarda l’intero corpo con tutte le sue membra.

Usiamo cinque immagini per illustrare cinque situazioni:

La prima situazione: Il dominio dell’uomo vecchio (immagine 1).

La Sacra Scrittura usa tre espressioni importanti. La prima è il peccato, la seconda è l’uomo vecchio e la terza è il corpo. (cfr. Rm 6, 6).

La parola “peccato” nel singolare è intesa come la fonte del male o il seme spirituale del diavolo che è entrato nella natura umana attraverso i nostri primi genitori. La natura umana è stata infettata dal seme del diavolo e la Scrittura chiama questa natura corrotta l’uomo vecchio. I nostri peccati personali sono il frutto di questa natura corrotta, nella quale resta il seme del diavolo, cioè peccato originale.

Il termine “corpo” nella Sacra Scrittura non significa solo il nostro corpo biologico con le sue membra e i cinque sensi, ma significa anche i poteri della nostra anima, come la ragione e la volontà.

Il peccato è personificato da un sovrano che tiene legato l’uomo e lo costringe a commettere tutti i peccati personali. L’uomo diventa schiavo del peccato; è soggetto a questo tiranno e adempie tutti i suoi comandi.

In questa combinazione, loro due – il peccato e l’uomo vecchio – cercano uno strumento e trovano il corpo. I poteri mentali del corpo impiegano le membra: o causano lo sguardo degli occhi o ascolto delle orecchie o il movimento delle mani. In questo modo il corpo adempie gli ordini dettati dal peccato e sostenuti dall’uomo vecchio. Il peccato è il capo, l’uomo vecchio è in unità con esso e il corpo in pratica adempie i loro ordini in forma di mancanze. Il risultato della loro collaborazione è una serie di peccati commessi da noi.

La seconda situazione: L’uomo vecchio è crocifisso con Cristo (immagine 2).

La Sacra Scrittura dice: “Adamo divenne un’anima vivente” (1Cor 15, 45). Per mezzo del peccato Adamo perse la vita di Dio, e ciò che gli rimase fu solo una vita mentale (psichica), che attraverso il peccato si associò al diavolo. Adamo è diventato indipendente da Dio, assoggettato così al diavolo.

Lo sviluppo indipendente della vita mentale allontana l’uomo da Dio e conduce all’autodivinizzazione (Diventerete come Dio, come dei(Gn 3, 5)). La soluzione è la crocifissione con Cristo e l’unione con la sua morte: “Sappiamo bene che il nostro uomo vecchio è stato crocifisso con Lui… Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a Lui nella morte.” (Rm 6, 4-6). Camminare nella fede significa mettere in pratica il nostro battesimo! Se mi unisco al potere della crocifissione e della morte di Cristo per mezzo della fede, il diavolo, il peccato e l’uomo vecchio sono paralizzati e sconfitti.

Domanda: Che cosa avviene con il corpo?

Risposta: L’uomo vecchio è crocifisso e immerso nella morte di Cristo; quindi il potere del peccato non può dominare il corpo. Il corpo non ascolta più il peccato, e non è d’accordo con i suoi suggerimenti. In queste circostanze, il corpo non ha più niente da fare, non è più impiegato. La mia bocca era prima solita criticare costantemente, ma ora non funziona più in questo modo, ha perso il suo lavoro. I miei piedi abituati a camminare su suoi sentieri, non lo fanno più; sono anche disoccupati. I miei occhi, orecchie e persino tutto il mio corpo è diventato disoccupato (katargethé) per quanto riguarda il peccato.

La terza situazione: Lo Spirito Santo e l’uomo nuovo (immagine 3).

“Dovete rivestire l’uomo nuovo…” (Ef 4, 24). “Chi si unisce al Signore forma con Lui un solo spirito… glorificate dunque Dio nel vostro corpo! (1 Cor 6, 17.20).

Anche in questo caso abbiamo tre fattori importanti: lo Spirito Santo, l’uomo nuovo e il corpo. Al posto di peccato, che è stato personificato come schiavista e tiranno, prende ora il governo, lo Spirito Santo.

L’uomo nuovo menzionato nella Bibbia è la nostra nuova natura che abbiamo ricevuto quando siamo nati di nuovo dallo Spirito (Gv 3, 7).

Attraverso l’atto di nostra fede e totale abbandono di noi stessi a Cristo è l’uomo vecchio in questa situazione immerso nella morte di Cristo. Ciò significa che in questo momento è attivato, dunque rianimato l’uomo nuovo che fino a quel momento era paralizzato dal peccato e dall’uomo vecchio. Pertanto, non combattiamo direttamente con il peccato in primo luogo, né mortifichiamo il corpo solo esteriormente, ma piuttosto avviene il cambiamento della nostra essenza attraverso la fede. In questa nuova combinazione, lo Spirito Santo e il nuovo uomo influenzano il corpo. Il corpo diventa il loro strumento. Esso esegue gli ordini ispirati dallo Spirito e accettati dal nuovo uomo. Lo Spirito Santo ha ora assunto il potere al posto del peccato, che prima era il capo. Il nuovo uomo ora si sottomette allo Spirito di Dio. Il corpo, in pratica, fa la volontà di Dio. Tutti e tre fanno unità, concordano l’uno con l’altro e il risultato della loro cooperazione è il frutto dello Spirito: amore, gioia, pace… (vedi Ga 5, 22).

La quarta situazione: La nuova vita non funziona (immagine 4).

Non è sufficiente che siamo stati battezzati, che ci siamo allontanati dal mondo e abbiamo accolto Cristo come nostro Signore, e non è sufficiente che abbiamo ricevuto la pienezza dello stesso Spirito come gli Apostoli. Dobbiamo anche vivere secondo lo Spirito, e questa è una lotta!

Vivere una vita nuova è condizionato dal camminare nella fede (cfr. Rm 6, 11). Appena smetto di sorvegliare (cfr. Mt 26, 41), l’uomo vecchio scende automaticamente dalla croce, “si rianima” e paralizza la nuova vita. L’uomo vecchio assume il potere e rende di nuovo il corpo, uno strumento del peccato (cfr. Rm 7, 5).

Ecco perché dobbiamo di nuovo e di nuovo attraverso un atto di pentimento e di fede entrare nella morte di Cristo (cfr. 2 Cor 4, 10 ss.), altrimenti l’uomo ​​vecchio genererà gelosia, orgoglio, adulterio, litigi ecc.

La quinta situazione: La vita nuova funziona (immagine 5).

Se l’uomo vecchio non sta sulla croce, Cristo non può vivere in me (immagine 4). Ma se in una situazione particolare l’uomo vecchio è sulla croce e immerso nella morte con Cristo (immagine 5), il peccato non influenza il corpo.  Allora attraverso lo Spirito Santo “Cristo vive in me” (Gal. 2). Questo è camminare nello Spirito, questa è la vita della vittoria, la vita della libertà! Questo è ciò che dobbiamo imparare e vivere soprattutto nella preghiera interiore. Gesù dice: “Così non siete stati capaci di vegliare un’ora sola (ogni giorno) con me?” (Mt 26, 40).

Non rimaniamo in Adamo, nella morte e nella schiavitù! Entriamo per mezzo della fede nella morte di Cristo, li abbiamo la vita nuova e vera libertà!

 

+ Elia

Patriarca del Patriarcato Cattolico Bizantino

+ Metodio, OSBMr                                                + Timoteo, OSBMr

Vescovi segretari del Patriarcato Cattolico Bizantino

 

Scaricare: Peccato originale e liberazione in Cristo – Parte II (1/IX/2019)

 


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