


L’arcivescovo Viganò descrive l’attività attuale di alcune confraternite, come l’Istituto di Cristo Re: “Nel caso dell’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote la questione rituale e cerimoniale sembra prevalere su quella dottrinale, e non è un caso se nella dissoluzione generale i Canonici di Gricigliano sembrano essere esenti da opposizioni e ostracismi: essi non rappresentano un problema, perché non mettono minimamente in discussione il nuovo corso ed anzi hanno nelle proprie Costituzioni ampie citazioni di documenti conciliari. Gli altri istituti sopravvivono”.
L’arcivescovo Viganò commenta la versione pubblicata del Terzo Segreto di Fatima: “Il testo della terza parte del Segreto di Fatima fu consegnato da Suor Lucia al Vescovo di Leiria nel 1944: esso si riferisce alla visione che i tre pastorelli ebbero nel 1917 e che per volontà della Vergine Maria doveva essere rivelato nel 1960. Venne consegnato al Sant’Uffizio nel 1957, regnante Pio XII. Giovanni XXIII lo lesse nel 1959 e dispose di non renderlo pubblico”.
Com’è possibile che vescovi e sacerdoti si siano lasciati trascinare da Bergoglio sulla via dell’apostasia? Perché “amavano la gloria degli uomini più della gloria di Dio” (Gv 12,42-43).
Leggiamo nel Vangelo che molti dirigenti uomini credevano in Cristo, ma avevano paura di confessarlo pubblicamente. Perché? Per paura di essere cacciati dalla sinagoga. Il Vangelo li rimprovera per tale paura. Gesù ha predetto ai suoi fedeli: “Vi cacceranno fuori dalle sinagoghe e verrà l’ora che chiunque vi ucciderà penserà di rendere un servizio a Dio.” (Gv 16,2). Nell’Apocalisse Gesù parla della sinagoga di Satana riferendosi a coloro che perseguitano il vescovo ortodosso. Lo incoraggia alla fedeltà fino alla morte e gli promette la corona vittoriosa della vita (Ap 2,9-10).
Cari cardinali e vescovi di Ungheria, Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca,
la pubblicazione della dichiarazione dottrinale Fiducia supplicans ha segnato una svolta radicale nella Chiesa cattolica. Tuttavia, nel sistema dei continui cambiamenti di Bergoglio, molti non riescono più a vederlo. In sostanza, il Decalogo è stato accantonato e sostituito da un antidecalogo idolatrico e sodomitico. Un cambiamento simile si è verificato in Europa con l’adozione del Trattato di Lisbona. Naturalmente voi, come vescovi cattolici ortodossi, non potete essere d’accordo con Fiducia supplicans. Ma se rimanete passivi, date, di fatto, il vostro tacito consenso.
La Chiesa ha due facce, entrambe fondate da Cristo: visibile e invisibile, cioè spirituale. Il lato spirituale è importante. Significa un’unione interiore con Cristo attraverso la fede apostolica. Non basta essere un membro della struttura visibile della Chiesa per essere salvati.
L’Arcivescovo Carlo Maria Viganò continua a chiarire il grave problema dell’esistenza della Deep Church di Bergoglio.
San Carlo Borromeo è l’incarnazione della vera riforma. Si può dire che Carlo abbia letteralmente ricostruito la Chiesa che era vicina al collasso a Milano e nei suoi dintorni. Carlo fu anche l’anima del Concilio di Trento. Il santo lavorò non solo per il rinnovamento della struttura della chiesa, ma anche della vita spirituale. Ecco perché il Tridentinum creò anche le condizioni per la santità. L’esatto opposto del Tridentinum è il Vaticano II. Questa verità viene rivelata pubblicamente oggi dall’altro Carlo, l’Arcivescovo Carlo Maria Viganò. Il Tridentinum portò alla riforma della Chiesa, ma il Vaticano II portò alla deformazione e alla trasformazione della Chiesa in un’anti-chiesa New Age.
San Bellarmino insegna: “Anche i cattivi cattolici [cioè quelli che non sono eretici] sono uniti (alla Chiesa) e sono (sue) membra, spiritualmente per la fede, corporalmente per la confessione di fede e per la partecipazione ai sacramenti visibili. Gli eretici occulti [cioè segreti] sono uniti (alla Chiesa) e sono (suoi) membri anche se solo per unione esterna; al contrario, i buoni catecumeni appartengono alla Chiesa solo per unione interna, non per quella esterna; ma gli eretici manifesti non appartengono alla Chiesa in alcun modo (né esterno né interno).”
Nel 1904 Papa Pio X decise di creare un codice canonico unificato. Nel 1917 fu promulgato il Codice. Il seguente nuovo codice fu discusso al Concilio Vaticano II tra il 1962 e il 1965 e fu completato nel 1983. Giovanni Paolo II e Benedetto XVI modificarono il Codice solo una volta ciascuno, mentre Francesco lo fece 11 volte, modificando 137 canoni. Qui vediamo che il Codice e i canoni sono mutevoli, a differenza delle verità divine, che sono immutabili. Bisogna però sapere che se il Codice viene abusato dagli eretici contro i fondamenti di queste immutabili verità divine, o viene interpretato in modo contrario, diventa nullo e non valido, come tutti i documenti nelle mani degli eretici e degli apostati.
Quando l’apostolo Paolo fu attaccato e la sua autorità messa in dubbio, indicò le grazie che Dio gli aveva dato e testimoniò le sofferenze che aveva sopportato per Cristo. Fu flagellato cinque volte dal suo stesso popolo e perseguitato continuamente. Fu addirittura lapidato dai pagani. L’Apostolo, in difesa del Vangelo, non esitò a parlare dei doni straordinari ricevuti, anche di visioni e rivelazioni, quando era considerato poco spirituale. Sappiamo infine che quando venne a Gerusalemme, il Sinedrio religioso cercò la sua morte. Ogni tappa della sua vita fu accompagnata da un aspro scontro con i nemici di Cristo, con lo spirito del fariseismo e con lo spirito del paganesimo, cioè con la falsa spiritualità.
“Gesù, rispondendo, disse loro: «Abbiate fede in Dio! In verità vi dico che se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare!”, e non esitasse nel suo cuore, ma credesse che avverrebbe ciò che dice, gli sarà concesso.”
Mar 11, 22-23 (28/9/2025 – 12/10/2025)