


Cosa attende ora la Chiesa dopo la morte dello pseudo papa Francesco? Ci troviamo di fronte a tre domande fondamentali:
È notte. Gesù è nel sepolcro. I soldati custodiscono la tomba. Dov’è la Madre di Dio questa notte? Come passa questa notte? Dove sono gFli apostoli? Qual è il loro stato d’animo? Cosa provano? Orrore e paura. E che dire delle donne che avevano seguito Gesù? E i soldati, i nemici? Com’è l’atmosfera spirituale a Gerusalemme? Cristo è nella tomba. I nemici si rallegrano su di Lui…
Ma questa non è la fine! GESÙ È RISORTO DAI MORTI! Non sappiamo quando esattamente, le Scritture non dicono se fosse a mezzanotte o all’una o alle due del mattino. Non è importante quando è successo esattamente. Tutta la notte è santa. Dopo la morte di Gesù il Suo spirito discese dalle mani del Padre nel luogo chiamato Sceol, o Ade, e ne frantumò le porte. Poi il Suo spirito ritorna dentro il corpo. Il Suo corpo non solo è risorto alla vita, ma anche trasfigurato. Ciò significa che il corpo di Cristo è glorificato. Gesù esce dal sepolcro. Passa attraverso i muri di pietra. I soldati fanno ancora la guardia alla tomba ma ora è vuota. Al mattino, un angelo fa rotolare la pietra dalla porta del sepolcro ma Cristo non esce. L’angelo rivela semplicemente che Gesù non c’è. La tomba è vuota, Gesù ha lasciato la tomba. Dov’è a Gerusalemme il Suo spirito e il Suo corpo glorioso questa notte? La tradizione vuole che sia apparso prima di tutto alla Beata Vergine.
Con l’autorità del Dio Uno e Trino, Padre, Figlio e Spirito Santo, e con l’autorità del ministero apostolico e profetico, rendo pubblica la scomunica e l’anatema di Dio contro l’arcivescovo Josef Nuzík e il vescovo Pavel Konzbul. Il loro crimine contro Dio non ha giustificazione. Non è nascosto ma pubblico, quindi non può essere negato.
Il Concilio di Nicea e i tre concili successivi – di Costantinopoli, Efeso e Calcedonia – si sono pronunciati contro le eresie che attaccavano la natura di Gesù per negare che Gesù è vero Dio e vero uomo, l’unico Salvatore dell’umanità. L’attacco era nascosto e insidioso. I concili dottrinali si sono sempre pronunciati contro le eresie che negano le verità fondamentali della nostra salvezza. Il Concilio Vaticano II (1962-1965), invece, ha segretamente promosso la paneresia del modernismo. Dopo il Concilio, il cosiddetto “spirito del Vaticano II” ha imposto questa eresia a tutte le scuole teologiche, non con una proclamazione specifica, ma segretamente, sotto l’autorità del papa e del Concilio. I modernisti, attraverso il cosiddetto metodo scientifico storico-critico, sono riusciti a far rivivere eresie condannate da tempo.
Questa è la risposta alla diffamazione dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò da parte del vescovo ausiliare Schneider del Kazakistan. Durante un’intervista con la Confraternita di Nostra Signora di Fatima, il 10 marzo, al vescovo ausiliare Schneider è stata posta una domanda assurda: “L’arcivescovo Viganò è in scisma?” Schneider diede una risposta ancora più assurda: “Sì, purtroppo è vero”.
Il sistema della teologia storico-critica (in seguito la TSC) è stato imposto alle scuole teologiche dopo il Concilio Vaticano II. Non conduce a una relazione personale con Cristo, non sottolinea la condizione di salvezza, che è il pentimento, e nemmeno la salvezza dell’anima immortale. La TSC mette sostanzialmente in discussione tutte le verità della Parola di Dio. Dietro questo sistema c’è lo spirito di menzogna e di morte.
Nella parte precedente abbiamo affrontato la teologia storico-critica (in seguito la TSC) che fa parte del modernismo e la sua condanna da parte della professoressa Linnemann. Allo stesso tempo, abbiamo attirato l’attenzione su alcune delle eresie moderniste condannate da Papa San Pio X.
La teologia storico-critica (in seguito TSC) è arrivata come un cavallo di Troia dal protestantesimo liberale alla Chiesa cattolica. Già all’inizio del XX secolo, lo sfondo spirituale su cui si fondava la teologia storico-critica diede origine a un movimento spirituale nella Chiesa cattolica chiamato modernismo. Nel 1907 san Pio X pubblicò l’enciclica “Pascendi Dominici gregis”, attraverso la quale venne smascherato questo spirito di morte e ateismo e la Chiesa cattolica ruppe ufficialmente con esso. Circa la metà dei professori e degli studenti furono espulsi dalle facoltà teologiche e dai seminari e la Chiesa conobbe per alcuni anni una rinascita grazie a un rapporto vivo con Cristo.
Dopo la sua conversione, la professoressa Eta Linnemann ha smascherato il vitello idolatrico del modernismo del Vaticano II, legato al metodo storico-critico in teologia (di seguito MSCT). Ecco le sue affermazioni: “La formazione delle ipotesi negli studi dell’Antico e del Nuovo Testamento è un sistema autostabilizzante.
Cari cardinali,
la cosa più importante è che vi rendiate conto che la vostra nomina da parte del papa invalido è invalida. Con la cosiddetta dichiarazione Fiducia supplicans, vi siete lasciati trasformare nell’anti-chiesa di Bergoglio con il suo cammino sinodale LGBTQ. Questo non ha nulla a che fare con la dottrina cattolica e la Chiesa cattolica.
Il re Geroboamo istituì un sistema idolatra a Betel e Dan in Israele. Gli Israeliti offrirono sacrifici a un vitello d’oro nel deserto e a due vitelli a Betel e a Dan. Dio punì i re e la nazione per questa idolatria con sofferenze, guerre e, infine, la cattività babilonese. Dio condannò molti re per la loro passività criminale poiché non posero fine alla via idolatra di Geroboamo. Del re Omri e di altri è scritto: “Seguirono in tutto la via di Geroboamo e il peccato con cui aveva fatto peccare Israele” (1 Re 16,26).
“Gesù, rispondendo, disse loro: «Abbiate fede in Dio! In verità vi dico che se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare!”, e non esitasse nel suo cuore, ma credesse che avverrebbe ciò che dice, gli sarà concesso.”
Mar 11, 22-23 (28/9/2025 – 12/10/2025)