


Cari vescovi della Slovacchia,
la controversa organizzazione ecclesiastica KBS (Conferenza episcopale slovacca), con il suo presidente Arciv. Bober, vi ha manipolato con le sue risoluzioni, finché alla fine, accettando la Fiducia supplicans (FS), vi ha portato al crimine più grave, cioè alla pubblica ribellione contro Dio! In questo modo avete rinunciato pubblicamente al Vangelo di Cristo e avete ricevuto l’anti-vangelo sodomita, per il quale, secondo la Parola di Dio, è caduto su di voi il castigo più severo, cioè l’anatema – la maledizione e l’esclusione dalla Chiesa di Cristo. Il Vangelo di Cristo è condizione necessaria della salvezza eterna, e d’altra parte il suo rifiuto è causa di dannazione eterna. Il crimine che avete commesso e con il quale avete fatto cadere la maledizione di Dio su voi stessi e sull’intera nazione slovacca è questo vostro cammino sinodale arcobaleno, culminato nella trasformazione deliberatamente nascosta ma reale della Chiesa cattolica in un’anti-chiesa satanica New Age. Quest’ultima è ancora sotto la guida del cosiddetto Santo Padre che si consacrò pubblicamente a Satana in Canada con l’assistenza di uno stregone. I fedeli cattolici in Slovacchia non sanno nemmeno di questa trasformazione criminale della Chiesa. I leader della Chiesa hanno tradito e rinunciato al nostro Signore Gesù Cristo e allo Spirito di Dio e hanno accettato lo spirito dell’anticristo.
Questo versetto è preceduto dalle parole dell’Apostolo: “Soltanto, comportatevi in maniera degna del vangelo di Cristo; e sia che venga a vedervi, sia che resti lontano, oda dire di voi che persistete in un solo spirito, lottando unanimi per la fede del vangelo, e che gli avversari non vi atterriscono per nulla: questo è un indizio sicuro, per loro di perdizione e per voi di salvezza, e ciò da parte di Dio” (v. 27-28). L’Apostolo prosegue: “Affrontando la medesima lotta che vedeste da me sostenuta e che, come sapete, è tuttora in corso”. E inoltre l’Apostolo scrive: “Se dunque vi è qualche consolazione in Cristo, qualche conforto d’amore, qualche comunione di Spirito, qualche tenerezza e compassione, rendete perfetta la mia gioia, avendo uno stesso modo di pensare, uno stesso amore, un solo accordo e una sola mente. Non fate niente per ambizione né per vanagloria, ma con umiltà ritenete gli altri migliori di voi”. (2,1-3).
Siamo nel periodo di quaranta giorni dopo la Pasqua, in cui si commemora la gloriosa vittoria di Cristo sulla morte e sul peccato. La Parola di Dio evidenzia una relazione profonda con il mistero della risurrezione di Cristo mediante lo Spirito Santo: “Lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù Cristo dai morti abita in voi…” (Rm 8, 11 ss.).
La vita nuova – la vita del Cristo risorto – deve essere manifestata in noi attraverso lo Spirito Santo. La condizione è camminare per fede e consegnare a Gesù tutti i nostri progetti, le nostre preoccupazioni e tutto il resto. Non appropriamoci di nulla, né i nostri pensieri, né i sentimenti feriti, né i dubbi su Dio e la Sua Parola o l’autocommiserazione. Affidiamo tutto a Lui. Allora Egli agirà attraverso di noi con potenza, forse solo in segreto, ma la nostra unione con Lui nella fede porterà frutto per l’eternità.
5 minuti: le quattro verità fondamentali (morte, giudizio, eternità, misericordia di Dio).
10 minuti: la con-crocifissione.
5 minuti: l’accoglienza della Madre di Gesù.
5-10 minuti: parole motivazionali introduttive alle ultime quattro parole dalla croce.
Il paradiso è vicino, perché morirò presto. Ancora pochi anni e starò davanti alle porte del paradiso. E se dovessi vivere ancora cento anni, passeranno in men che non si dica. Con quanta forza mi dovrebbe motivare il pensiero del cielo! Questo pensiero ha spinto tanti ragazzi e ragazze a disprezzare le gioie ed i beni di questo mondo, che passerà, per ottenere il paradiso eterno.
San Bernardo aveva sette fratelli. Tutti decisero di abbandonare tutto, di entrare in un monastero e di servire Dio interamente. Avevano una grande ricchezza e si chiedevano cosa farne. Si dissero l’un l’altro: “Diamo tutto al nostro fratello minore”. Andarono da lui e gli dissero: “Caro fratello, abbiamo deciso di darti tutta la nostra eredità”. Li guardò e disse: “Come siete intelligenti! Volete il cielo eterno per voi e il regno terreno per me? Voglio anche io il Regno dei Cieli! A che serve la ricchezza?” Alla fine, dopo la morte della madre, anche il padre si unì al monastero. Bruciavano davvero di zelo per Cristo. Hanno sperimentato un vero rinnovamento spirituale.
Domenica 19 maggio 2024 è la Festa della Discesa dello Spirito Santo. Nel giorno di Pentecoste, l’apostolo Pietro parlò nella potenza dello Spirito ed esortò i pellegrini alla conversione e al pentimento. Disse: “Dio ha costituito Signore e Cristo questo Gesù che voi avete crocifisso”. All’udire ciò, furono compunti nel cuore e dissero: “Che cosa dobbiamo fare, fratelli?”
“Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l’avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io. E del luogo dove io vado, voi conoscete la via”. (Gv 14,2-3)
Il quarantesimo giorno dopo la Sua risurrezione, Gesù ascende al cielo dove ci riserva un posto. Dobbiamo renderci conto che il paradiso è la nostra casa, la nostra patria. Ad esempio, possiamo riflettere sulla seguente realtà: Possiamo vedere Cristo sul Monte degli Ulivi dove appare agli Apostoli e alla Beata Vergine. Gesù dice loro: – E Gesù, avvicinatosi, disse loro: «Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo». (Mt 28,18-19) Dopodiché, fu rapito e apparvero degli angeli e dissero loro: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo». (Atti 1,11)
Moriamo con Gesù e risuscitiamo con Lui. Nella Lettera ai Romani troviamo verità essenziali su come siamo innestati in Gesù mediante la fede: questa unione ci è donata nel battesimo. “E se morimmo con Cristo, crediamo che anche vivremo con Lui” (Rm 6, 8) Qui l’accento è posto sulle parole “noi crediamo”. Dobbiamo mettere in pratica la nostra unione con Gesù. Se rimaniamo in noi stessi, sorgono problemi. Se siamo uniti a Cristo, la nostra anima è sempre piena di pace. Proviamo pace indipendentemente dal fatto che qualcuno ci rimproveri o che ci ammaliamo. Puoi anche essere uno storpio costretto su una sedia a rotelle per circa 40 anni, oppure puoi anche essere condannato a morte, e puoi essere felice perché hai Gesù. Se sei unito a Gesù, sei colmo di una pace che il mondo non può dare.
Questo versetto è preceduto dalle parole: “Manteniamo senza vacillare la professione della speranza, infatti colui che ha promesso è fedele, e facciamo attenzione gli uni agli altri per accenderci a carità e ad opere buone”. I gruppi che si riunivano nel momento in cui l’Apostolo scrisse questa lettera erano probabilmente piccoli quanto il nostro. Ma queste parole valevano e valgono soprattutto per i piccoli gruppi di preghiera, che portavano il peso della Chiesa e gridavano a Dio, come oggi, chiedendo luce, forza e salvezza.
Percepiamo che l’esigenza biblica della koinonia, cioè la formazione della comunione fraterna, è oggi molto attuale. Un gruppo di uomini cristiani si riunisce per pregare e chiedere Dio per sé e per le anime loro affidate.
San Roberto Bellarmino (1610): “Il papa che è manifestamente eretico cessa da sé di essere papa e capo, così come cessa di essere cristiano e membro del corpo della Chiesa”.
Nella preghiera interiore è necessario prendere coscienza delle verità essenziali che riguardano individualmente ogni persona, cioè la morte, il giudizio di Dio e l’eternità. La contemplazione cristiana si è tradizionalmente concentrata su due ambiti. Il primo ambito sono le cose ultime (Novissimi) dell’uomo, il secondo è la sofferenza di Cristo e la Sua morte. Torniamo a queste fonti spirituali anche adesso.
“Gesù, rispondendo, disse loro: «Abbiate fede in Dio! In verità vi dico che se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare!”, e non esitasse nel suo cuore, ma credesse che avverrebbe ciò che dice, gli sarà concesso.”
Mar 11, 22-23 (28/9/2025 – 12/10/2025)