Perché stai piangendo? Chi stai cercando?

Perché stai piangendo? Chi stai cercando? È una domanda rivolta a ciascuno di noi. Perché stai piangendo? Piangiamo quando perdiamo qualcosa o quando sentiamo dolore nella nostra anima.

Ora è il momento in cui le anime dei figli indifesi vengono private di Gesù. Ogni volta che perdiamo il Gesù vivente, dovremmo piangere. Se l’anima si sforza di cercare Dio, Dio può toccare quest’anima.

Chi stai cercando? Gesù! E chi stiamo cercando? Quante volte cerchiamo il piacere, il denaro, la lode umana, la vanità… Ma ogni gloria è insensata. Dovremmo cercare Dio, cercare la verità, cercare i valori morali, cercare ciò che ci dà la vita eterna e la nostra vita eterna è in Gesù. Il nostro cuore dovrebbe soffrire per il Cristo vivente che viene scacciato dalle anime. Senza di Lui non c’è vita eterna, senza di Lui c’è punizione eterna e devastazione morale.

L’unico rimedio a tutto è Gesù

L’unico rimedio a tutto è Gesù. Da parte nostra abbiamo bisogno di imparare a negare il nostro sé, il nostro egocentrismo, la critica, l’invidia o l’autocommiserazione più e più volte. Se lo nutriamo, potrebbe esserci un prezzo da pagare per questo: il nemico rivendicherà il suo diritto di farci del male. Pertanto, è meglio e più saggio – per il nostro bene – umiliarci e saremo sani nella mente e nel corpo. Ma ovviamente la nostra anima può essere guarita solo da Gesù. Egli è il nostro Guaritore e dalle Sue piaghe noi siamo stati guariti. Diamo a Lui tutti i nostri peccati, malattie e problemi. Se non lo facciamo, se ci preoccupiamo solo di noi stessi e non ci preoccupiamo di Lui, non possiamo essere guariti, o il nostro problema si trasforma in un altro e al nemico viene data una nuova possibilità di rivendicare il suo diritto. Se ci aggrappiamo alle nostre critiche, al nostro atteggiamento, ci verrà il mal di testa e gli scrupoli germoglieranno come funghi. Certo, abbiamo molti problemi, ma dovrebbero essere una croce da portare con amore e non uno strumento di autotortura. Fissiamo i nostri occhi interamente su Cristo.

Signore, dammi vero zelo!

Siamo ormai a più della metà della Quaresima. Facciamo almeno un piccolo atto di abnegazione ogni giorno: reprimiamo un pensiero negativo o una pigrizia o una paura: “Signore, per amor tuo! Rivolgo i miei occhi alla tua Croce. Quanta sofferenza hai sopportato per me: la flagellazione, il coronamento di spine, la via della Croce, la crocifissione! Hai versato tutto il Tuo sangue per me, hai pagato il prezzo per me, Tu mi ami! Ed io cosa sto facendo per Te e per la salvezza della mia anima? Signore, dammi il vero zelo e aiutami a rinnegare me stesso in situazioni particolari, a prendere la mia croce e a seguirti.

Quaresima: tempo di prove

A volte il periodo quaresimale è un tempo simile al tempo che Gesù trascorse nel deserto. Egli pregò e digiunò e fu tentato dal diavolo. Di fronte a certe prove, siamo anche esposti agli attacchi del nemico di Dio. Il nemico lavora attraverso le bugie. Cerca di instillare odio verso i nostri parenti e amici più stretti e, in definitiva, anche verso Gesù e il Padre celeste. Ci attacca con ogni sorta di pensieri blasfemi e cerca di incolpare Dio per il male che si è causato da sé stesso. Dio ha dotato l’uomo del libero arbitrio e lo rispetta. Il male o è causato dal nemico di Dio o può essere causato da noi stessi quando siamo ingannati dai nostri sentimenti, ragione, lussuria o orgoglio. Dio fa in modo che questo male agisca per il bene se ci umiliamo davanti a Lui e camminiamo nella verità, nell’umiltà, nella disciplina e nell’amore, se portiamo i pesi gli uni degli altri e mostriamo misericordia a coloro che ci feriscono consapevolmente o inconsciamente. Dio è amore. Egli ha dato Suo Figlio per noi (Gv 3,16), e in Lui abbiamo la vita eterna. “Il Signore corregge colui che ama” (Eb 12,6 ) e pone su di lui una croce.

Ricorda le ultime cose

I santi spesso ci incoraggiano a ricordare le ultime cose (I novissimi) soprattutto durante la Quaresima: morte, giudizio, paradiso e inferno. Dio conosce il giorno, l’ora e il luogo della tua morte. Non c’è niente di più certo del fatto che questo pellegrinaggio terreno finirà un giorno per ciascuno di noi. E allora staremo davanti al tribunale di Dio. Gesù dice: “Non c’è nulla di coperto che non sarà rivelato”. Saremo giudicati davanti agli angeli, all’intero universo e a tutta l’umanità. Cosa fare per non sentire un giorno le parole di Gesù rivolte alle vergini stolte: “In verità vi dico, non vi conosco!” Cosa fare invece per sentire le parole: “Vieni, benedetto, eredita il regno!” Cosa fare? Vivere per fede, credere in Gesù e nella Sua Parola, e non credere al bugiardo e all’ingannatore che ci allontana da Gesù e dal Suo programma che ci è stato dato.

Paradiso o inferno: l’eternità! Che cosa sono quei pochi anni o mesi in confronto all’eternità! I santi ci incoraggiano: “Ora è tempo di fatiche, dolori e lotte. Allora sarà il momento della ricompensa e del riposo”. L’apostolo Paolo dice: “Infine, mi è riservata la corona della gloria, e non solo per me, ma anche per tutti coloro che seguono il Signore Gesù”.

Pensieri del Patriarca Elia per la Settimana Santa

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Con il permesso di Dio, abbiamo perso durante la notte il nostro monastero che ospitava quaranta suore, comprese le novizie.

Allo stesso tempo, abbiamo perso il monastero maschile, con una casa di ritiro e una cappella, dove i fedeli frequentavano regolarmente le liturgie la domenica.

La vediamo come una prova, e proviamo a dire con il paziente Giobbe: “Il Signore ha dato, e il Signore ha tolto; sia benedetto il nome del Signore!»

Mettiamo il nostro futuro nelle mani di Dio.

Soprattutto, abbiamo a cuore l’intera situazione, che non riguarda solo noi, e preghiamo affinché Dio trasformi tutto in una benedizione sia per l’Ucraina che per le altre nazioni.

L’Immacolata concezione è il raggio di luce nelle tenebre

Dopo il peccato originale tutta la nostra terra come se si immerse nelle tenebre e rimanesse nella schiavitù del diavolo che agisce per mezzo della menzogna e della morte. Ma in mezzo a queste tenebre penetra un raggio di luce – Dio dà Immacolata Vergine dalla quale poi viene Dio stesso che diventa uomo. Rallegriamoci! Dio ci dà la salvezza attraverso la Sua Madre! La Parola di Dio dice che noi siamo i figli non di una donna schiava ma di donna libera. La Santa Madre di Dio è una donna libera. Ella è la nostra Madre. Dalla croce Gesù ci ha dato la Sua Madre dicendo: “Ecco, la tua Madre!”. Noi abbiamo accolto Lei e ciascuno di noi deve essere cosciente che “Maria è mia Madre. Non Eva, ma Santa Vergine è mia Madre. La accolgo di nuovo con fede nel mio cuore”....

Uno per tutti, tutti per uno

Sebbene i quattro moschettieri fossero combattenti laici, combattendo in unità contro il male e contro la gerarchia ecclesiastica, c’era molto senso nel loro motto, se viene percepito correttamente: uno per tutti, tutti per uno. L’Uno è il Signore Gesù, perché è già morto per tutti noi e vuole costruire questa unità in tutti noi....

Come Maria dobbiamo portare Cristo agli altri

Tutti noi abbiamo in noi dalla prima donna Eva il veleno di peccato originale che produce la morte. Ma Gesù sul Gòlgota ci diede la Sua Madre – la nuova donna, come la madre di una nuova generazione. Noi La accogliano spiritualmente ed anche accogliamo il Suo programma. Gesù dice:“Chi ascolta le Mie parole e le mette in pratica, è Mia Madre, fratello e sorella”. Però, qui abbiamo una condizione, cioè non solo ascoltare la Parola di Dio ma anche metterLa in pratica, come la Santa Vergine. Allora questa parola di Cristo possiamo portare agli altri.

Come portare la propria croce

Il nemico di Dio ci attacca per distruggere l’opera di Dio e il cristianesimo, per rubare Cristo dalle anime e gettarle nella perdizione eterna. Suoi attacchi vengono sia dall’esterno che dall’interno ed hanno un significato. Bisogna vedere in essi la croce che dobbiamo vedere. Portare questa croce è la volontà di Dio. Ma prima di portarlo, è necessario rinunciare a se stesso. In primo luogo Gesù dice: “Rinuncia a te stesso!” e solo dopo aggiunge “Porta la propria croce!”. Rinunciare a se stesso è la povertà di spirito e l’umiltà!...

Chi è “l’uomo vecchio”?

Chi è “l’uomo vecchio”? È la nostra natura avvelenata dal peccato originale. Questo peccato originale collabora con lo spirito del mondo e con lo spirito della menzogna. Che cosa odia l’uomo vecchio? Soprattutto, umiliazione! L’umiltà è la verità. Ma l’uomo vecchio non sopporta la verità e per tutta la vita ci tiene prigionieri della menzogna e di mezze verità, nei sogni e sentimenti falsi. Questa verità su noi stessi è necessario rinnovare continuamente nella memoria e umiliare quel ribelle che abita in noi. La santità consiste nella purificazione, nel camminare nella luce. Camminare nella luce significa riconoscere davanti a Dio i propri peccati e consegnarli a Gesù. In quel momento il Suo sangue ci purifica da ogni peccato (cfr. Gv. 1, 7)....


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“Gesù, rispondendo, disse loro: «Abbiate fede in Dio! In verità vi dico che se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare!”, e non esitasse nel suo cuore, ma credesse che avverrebbe ciò che dice, gli sarà concesso.”

Mar 11, 22-23 (28/9/2025 – 12/10/2025)

 

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